Se del cielo vuoi essere degno
Riempi le pupille
Cuore pregno
In pegno
E dille
Che anguille e mille camomille
Fanno comunque scintille
Silvia Rosa

Se del cielo vuoi essere degno
Riempi le pupille
Cuore pregno
In pegno
E dille
Che anguille e mille camomille
Fanno comunque scintille
Silvia Rosa
Amo il dettaglio
E lo spazio celeste
I piedi che ballano
In luogo terrestre
Amo il tuo alluce senza ragione
E mangio in piedi la colazione
Tremo tutte le volte che ne ho bisogno
A volte, anzi spesso, me ne vergogno
Sorrido perché mi rincuora la gentilezza
E anche perché mi scompiglia la brezza
Che vola leggera impiglia i capelli
E i tuoi occhi, sono sempre più belli
Dev’ essere questo il paradiso
Nel tuo sorriso
Così incerto e favoloso
Da far tremar le interiora
E l’aria calda dell’aurora
Ed è così che ti fai amare
Zuppa in bianco
Dopo un temporale
Silvia Rosa
Sboccia senza timore
Sboccia come le pare
Lasciandoci
La sensazione di danzare
Tra petali in mare
Silvia Rosa
L’ amore mio ha il cielo in terra
E sotto i piedi guerra
Ti guarda con i pistilli
Occhi di mirtilli
L’ amore mio respira in mezzo al mare
Diventa pesce e sa nuotare
Se gli regalano le ali
Sorride tra i salti mortali
Dell’ esistenza
L’ amore mio
Non cerca rete o lenza
L’ amore mio nessuno lo pesca
Non ha bisogna di esca
L’ amore mio aria fresca
E forse ha parla con Dio
È arrossito
L’ amore mio
Silvia Rosa
Mattina
Spina
Pina
Passa per la galleria
Sola
Invisibile compagnia
In ogni pezzo di legno
C’è un disegno
In fondo alla Valcellina
Lacrime
Di brina
Sospese
Di lago
In attese
Ti ho scritto con la piuma di un cornacchia
Senza macchia
Ho collezionato tutte le parole
Salate come lacrime d’ amore
Le ho spedite a tarda sera
Dopo la bufera
C’ era l ‘odore del mandarino
Il colore del vino
Piangere per il profumo di un pino
Un bracciale di rosmarino
Le ho lasciate volare nel vento
E il lume si è spento
In fondo alla via
Come sigillo una pietra
Anima mia
Aveva letto di persone che avendo letto la liberazione di altre persone si erano sentite libere.
Aveva letto di persone che avendo letto la liberazione di altre persone non si erano sentite libere.
Aveva immaginato cosa potesse mai essere la libertà, non sapendo collocarla in un luogo esatto, l’aveva immaginata in quell’istante sospeso in cui il cuore non batte e poi ricomincia.
Silvia Rosa
Pregami
Ora
Adesso
Prima
In rima
In cima
Dentro il cielo
Mentre piangi sotto il velo
Pregami con le mani in terra
Nel ventre
Nel seno
E i tuoi occhi arcobaleno
Zuppa di bellezza
Intonsa
Intensa
Densa
Piovuta dal cielo
In terra
Sotto il cielo
Silvia Rosa