Lago che scompari e riappari Tra il mattino che ti accarezza di nebbia E il cielo che albeggia Trattengo la tua acqua in una mano Mentre si sveglia il paese Tu discese Io senza difese Tu cannocchiali Io bracciali Noi mortali Tu angelo dipinto Io maglione stinto Chiudo occhi e valigia Una nuvola grigia Un vecchio cigno addormentato La lingua che tocca il palato Cos’è stato? Il rumore di una foglia La potenza di una doglia Che si apre nel terreno L’odore rasserenante del fieno Mentre tremi Vecchi remi Riemergono dal tuo fondo Sono le nostre ali Zuppe di mondo