Aperta e scoperta Chiusa e disillusa Preziosa ombrosa Miracolosa e paludosa Brillante Vicina e distante Appoggiata e sognata Dimenticata Illuminata tra calli Preziosa tra i cristalli Disorientata Acerba come un filo d’erba Vissuta Spesso ossuta Leggera Sospesa Ci andai e pregai Dio in una chiesa Non mi rispose In piazza attesi un traghetto In abito stretto Un signore e le sue rose Mi fece un inchino Poi annusai il destino Nella pancia un bambino La immaginai tutta al femminile Accarezzandomi la pancia sul pontile